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La Task Force di Ateneo Human&Future (H&F) accoglie studiosi di elevata qualificazione e a forte carattere transdisciplinare per promuovere attività di ricerca, di studio, di riflessione ed elaborazione, di relativo trasferimento di conoscenze e competenze sui temi connessi al futuro dell’umano.

Gli straordinari progressi tecnologici in epoca recente hanno reso il rapporto tra digitale e umano sempre più imperante e, oltre alle certezze che questi suscitano, non poche sono le questioni aperte sulla gestione della transizione verso forme sempre più complesse di interazione e integrazione tra umano e non-umano.

Viviamo un’epoca nuova in cui siamo tutti attori, consapevoli o inconsapevoli, di una mutazione radicale dal punto di vista culturale, valoriale, politico, economico, sanitario etc. Viviamo un tempo in cui ‘cultura’ e ‘mutamento’ sembrano essere divenuti oramai sinonimi e in cui, in maniera del tutto inedita, le tecnologie sembrano costituire irreversibilmente e a tutto tondo il nostro nuovo habitat, interno ed esterno.

Negli ultimi anni i progressi delle biotecnologie ci hanno permesso di modificare geneticamente e clonare organismi superiori, con efficienza ed accuratezza eccezionali; più recentemente, è l’Intelligenza Artificiale la tecnologia che sta portando un ulteriore e rapidissimo cambiamento in tutti gli ambiti della nostra vita. Proprio l’esposizione alle nuove forme di Intelligenza Artificiale promette di cambiare nel profondo l’esperienza degli individui nella reciprocità con oggetti e contesti sempre più tecnologici.

Il differente rapporto fra l’uomo e il mondo sta velocemente ridefinendo e acuendo l’utilizzo delle risorse in un processo di rapidissima evoluzione, talvolta sovvertimento, dei processi produttivi di beni e servizi. Anche questi ultimi stanno riscrivendo (in chiave industriale) il rapporto uomo-macchina. Tutto ciò ha un risvolto anche politico perché tali mutamenti imporranno forme inedite di governance o di governo mettendo in discussione lo statuto stesso del vivere comune, e contribuendo così all’emergere di nuove configurazioni di Sapiens e nuove modalità di organizzazione della polis umana.

Ma, più complessivamente, di tutto l’habitat di Sapiens. Nuove opportunità ma anche nuove responsabilità nei confronti anche del Pianeta: l’intelligenza tecnica, aumentata dal digitale, individua infatti compiti di cura e riparazione non più eludibili.

In un futuro ormai quasi presente, l’uomo sarà in sostanza sottoposto a una pressione decisiva che lo proietterà verso il proprio definitivo trascendimento. Una trasfigurazione complessiva che ingiunge sin da ora di pensare quale sarà la condizione umana futura.

La Task Force H&F vuole essere anzitutto l’occasione per armonizzare le competenze di umanisti e scienziati che si occupano direttamente di questioni quali bio-ingegneria, biologia sintetica, bio-informatica, AI, Industria 5.0, domotica etc., bio-politica, digitalizzazione, sicurezza, Cyber Security, spazi virtuali inabitati da avatar.

La Task Force H&F si propone come un luogo d’incontro e fusione di saperi e metodologie che vuole essere altro dalle vecchie dinamiche di riunione-confronto-sintesi tra ambiti disciplinari diversi.

La Task Force H&F costituirà infatti il punto di aggregazione delle poliedriche competenze presenti in Federico II, determinando una vera e propria massa critica delle sue risorse messe a sistema sulle questioni chiave relative all’umano prossimo venturo.

A partire da un imprinting transdisciplinare, la sfida posta dalla transizione umana rende necessaria la co-elaborazione di codici e linguaggi (anche comunicativi e divulgativi) frutto, appunto, non di lavori riepilogativi, bensì di nuovo conio.

Il primo obiettivo è quello di fondare un nuovo linguaggio e un nuovo modo di pensare e agire comune con l’intento di inquadrare, rielaborare e affrontare questioni relativamente all’umano e alle sue prospettive per un futuro prossimo che è già in atto. Se è vero che l’attuale configurazione di Sapiens sta per essere trascesa e che noi siamo espressione, nello sviluppo degli eventi storici, di una generazione di transizione,in parte già protesa al futuro, risulta urgente rispondere a queste domande preliminari: quale ruolo svolge e svolgerà la tecnologia nella vita dell’individuo? Gli artefatti digitali e artificiali sono davvero inanimati nel senso tradizionale del termine oppure vivono di una retroazione non più investigabile? Che cosa vogliamo e vorremo essere?

Sarà dunque necessario convergere su nuove piattaforme di umanesimo che, oltre la consunta distinzione tra Natura e Cultura sviluppino, ad esempio, sistemi AI evoluti che sappiano far leva su valori etici che consentano di interagire in situazioni sociali complesse a livello cognitivo e morale.

Un altro punto di confronto riguarderà l’evoluzione delle tecnologie di modifica genetica (gene editing) applicate all’umano e in diversi ambiti biotecnologici. Tali tecnologie, la loro diffusione e il loro impiego, saranno potenzialmente uno strumento per la mitigazione di disparità sociali e deficit che strutturalmente appartengono alla nostra specie. Tuttavia, se la loro governance e il loro accesso non verranno regolamentate da dinamiche estranee alle mere logiche di mercato, ad esempio attraverso una pianificazione che preveda una componente politico-statuale, esse apriranno le porte anche a nuove forme di iniquità tra Paesi ricchi e Paesi poveri e all’aumento di disparità sociali all’interno degli stessi.

In tal senso H&F vorrà interrogarsi sull’impatto delle nuove tecnologie sulle forme di governo e autogoverno della vita – tanto a livello individuale quanto sociale – per promuovere forme di regolazione/regolamentazione politico-sociale del rapporto tra l’uomo e la sua potenza tecnologica e digitale adeguate alle sfide contemporanee, anche in considerazione del rapporto dell’uomo con l’ambiente e della ridefinizione stessa di ambiente (che trascende ormai i confini del nostro stesso pianeta).

In definitiva, si vuole concentrare il lavoro della Task Force H&F dove si pensa sia possibile fare la differenza. Ciò significa che si metteranno a fuoco domande (a) di fondamentale importanza per il futuro dell’umanità, (b) ancora indebitamente trascurate in particolar modo dai saperi umanistici e (c) per le quali si vorranno avanzare idee su come ottenere risposta o, finanche, nuove utili intuizioni per piattaforme riflessive inedite.

In fondo, nel multiverso di processualità in corso, ciò che è necessario fare è comprenderne la straordinaria complessità: la Task Force H&F si propone come una bussola per orientarsi in maniera consapevole tra i crocevia di rotte che stiamo per intraprendere. Presto potremmo essere in grado di progettare anche i nostri desideri e, dunque, la vera questione che ci si troverà di fronte sarà sì “Cosa vogliamo diventare?”, pur tuttavia indissociabile da un’altra: “Cosa vogliamo volere?”.

Fondando su questa necessaria e innovativa base d’incontro transdisciplinare e metadisciplinare, la Task Force H&F vorrà:

  1. realizzare attività finalizzate all’accesso a finanziamenti per la ricerca, la formazione e una forma innovativa di condivisione e trasferimento di conoscenze centrato anzitutto su di una più consapevole interrelazione con le nuove tecnologie all’interno del rinnovantesi ecosistema umano;
  2. intensificare le collaborazioni con altri Atenei e organizzazioni di ricerca italiane ed europee, in una logica di rafforzamento di rete su scala nazionale ed internazionale;
  3. in tal senso predisporre studi e progetti su temi di particolare rilevanza scientifica e strategica.

La Task Force H&F intende quindi sviluppare attività di networking tra studiosi (di Ateneo e non, italiani e stranieri) allo scopo di favorire lo sviluppo di nuovi campi di ricerca e di studio, anche attraverso la partecipazione a progetti nazionali e internazionali. In tal modo, la Task Force H&F potrà sostenere il consolidamento di idee progettuali negli ambiti della ricerca e sviluppo, anche sociale, e dell’insieme delle attività di terza missione e disseminazione. Il principale step di ordine organizzativo, nel primo triennio, sarà allora improntato in direzione della individuazione di orizzonti di ricerca in cui le tematiche di incontro transdisciplinare sono non solo indispensabili, ma necessarie ai fini della elaborazione di un logos nuovo. Questo comporterà sicuramente l’istituzione di ‘simposi permanenti’. Questi, concretizzazione delle sinergie trasversali tra i Dipartimenti proponenti e afferenti, con cadenza strutturata, tradurranno i risultati raggiunti in pubblicazioni. Ma non solo. Sarà prevista anche specifica didattica per Dottorati e Master nonché incontri seminariali strutturati che, aperti anche alla cittadinanza, vorranno essere il punto di caduta costante per l’avanzamento di conoscenze e competenze trasversali, nell’ambito delle culture digitali tra saperi umanistico-sociali e tecnologico-scientifici, aventi come finalità tutt’altro che secondari, anche quella di un’accorta e puntuale divulgazione scientifica.